Google Search Console Core Web Vitals non superato | Quale ottimizzare per primo per la massima efficacia

本文作者:Don jiang

Dall’analisi di migliaia di casi di siti web, il 90% dei webmaster cade nell’errore della “ottimizzazione cieca” — o si concentrano troppo sulla configurazione del server trascurando le immagini, oppure comprimono eccessivamente il JS causando spostamenti di layout (CLS).

In realtà, il problema principale per il 60% dei siti medio-piccoli è il tremolio delle pagine su mobile (CLS). Basta aggiungere dei placeholder con dimensioni fisse per le immagini e gli spazi pubblicitari, e in 48 ore si vede il miglioramento delle metriche;

mentre il caricamento lento della prima schermata (LCP) spesso si risolve semplicemente comprimendo l’immagine del banner da 3MB a 500KB.

Indicatori core web di Google non conformi

Che cosa misurano esattamente questi indicatori?

Google usa gli “indicatori core web” come misura chiave dell’esperienza utente, ma spesso la logica dietro questi dati lascia i webmaster confusi — perché anche se la velocità di caricamento è ok, il sito risulta comunque insufficiente?

Perché una pagina apparentemente fluida si blocca quando clicchi un bottone?

In realtà questi indicatori non misurano solo parametri tecnici, ma riproducono la reale esperienza percepita dall’utente attraverso tre dimensioni: LCP, FID, e CLS.

1. LCP (Largest Contentful Paint) | La soglia di pazienza dell’utente

  • Definizione: tempo necessario al caricamento completo dell’elemento più grande nella prima schermata (es. immagine, titolo)
  • Percezione utente: ansia di guardare uno schermo bianco dopo aver aperto la pagina (oltre 4 secondi l’utente potrebbe chiudere)
  • Esempio: grandi immagini non compresse oltre 3MB nel carosello di un e-commerce sono tipici colpevoli del superamento del tempo LCP

2. FID (First Input Delay) | Lag nell’interazione che distrugge la fiducia

  • Definizione: ritardo nella risposta al primo click o input dell’utente
  • Percezione utente: cliccare “Acquista ora” e non vedere risposta, pensando che il sito sia rotto (lag evidente sopra 300ms)
  • Esempio: script JS del carrello non ottimizzato che impiega 0.5 secondi a rispondere al click

3. CLS (Cumulative Layout Shift) | Scorrimento improvviso che causa errori di clic

  • Definizione: spostamenti improvvisi di elementi in pagina che causano instabilità visiva (es. annunci che caricano e spingono il testo)
  • Percezione utente: clic accidentali su annunci o spostamenti di bottoni che portano a clic errati
  • Esempio: spazi pubblicitari senza altezza fissa che improvvisamente spostano tutta la pagina verso il basso

Google è più severo sui dispositivi mobili: il valore CLS su mobile è in genere più alto del 30% rispetto al desktop.

Qual è il problema più comune?

Molti webmaster, quando vedono gli “indicatori core web” non a norma, reagiscono subito con upgrade server o tagli drastici al codice, ignorando però le differenze reali tra dispositivi mobili e desktop e tra settori diversi.

Analizzando i dati di oltre 5.000 siti da Google Search Console, abbiamo scoperto che: il 60% dei siti perde punti per problemi di CLS su mobile, mentre i siti più vecchi e gli e-commerce incontrano più difficoltà con LCP e FID.

1. Problemi di CLS su mobile (oltre 60%)

  • Casi tipici: durante la navigazione su smartphone gli annunci o le immagini caricano e spostano improvvisamente la pagina verso il basso
  • Dettaglio cruciale: immagini lazy load senza attributi width/height, pop-up pubblicitari dinamici
  • Dati comparativi: un sito di notizie ha ridotto il CLS da 0.35 a 0.08 dopo aver inserito placeholder per le immagini

2. LCP penalizza siti datati (siti più vecchi di 3 anni)

  • Casi tipici: banner di homepage con immagini PNG/JPG non compresse (oltre 3MB per immagine)
  • Trappola nascosta: thumbnails ad alta risoluzione generati automaticamente dalla libreria media di WordPress
  • Risultato: convertendo l’immagine principale in formato WebP e limitando la larghezza a 800px, il LCP è passato da 5,2s a 2,8s

3. FID che blocca l’e-commerce (aumentato del 50% durante le promozioni)

  • Casi tipici: clic su “Acquista ora” senza risposta per 1 secondo
  • Cause: script JS pesanti e monolitici (es. main.js da 3MB con funzioni carrello integrate)
  • Soluzione rapida: dividere gli script JS in file separati e caricarli con lazy loading, riducendo il FID da 420ms a 210ms

Curiosità: Google è più severo con il CLS sui siti di notizie (≤0.1) ma più tollerante con LCP per gli e-commerce (≤4,5 secondi).

Consigli per l’ordine di intervento

Correggere il CLS richiede poche righe di CSS, mentre migliorare il FID necessita di intervento tecnico — il rapporto investimento/beneficio è oltre 10 volte superiore per il CLS.

Selezionare secondo “velocità di risultato + facilità di intervento”: la correzione CLS può portare benefici in 1 giorno senza competenze tecniche, mentre LCP e FID richiedono aggiustamenti graduali.

1. Intervento urgente: CLS (effetto in 24 ore)

Azioni principali:

  1. Aggiungere dimensioni esplicite a tutte le immagini ()
  2. Riservare spazio per gli annunci con altezza minima in CSS (.ad-container { min-height: 300px })
  3. Disabilitare il caricamento asincrono del servizio clienti flottante e posizionarlo fisso in basso

Esempio: un blog ha abbassato il CLS da 0.42 a 0.11 solo aggiungendo gli attributi di dimensione alle immagini.

2. Fase intermedia: LCP (effetti in 3-7 giorni)

Metodo di accelerazione aggressivo:

  1. Comprimi le immagini della schermata iniziale con lo strumento Squoosh (mantieni sotto 500KB, preferisci WebP)
  2. Attiva la compressione Brotli su Nginx (risparmia il 20% rispetto a Gzip)
  3. Ospita CSS/JS su CDN (consigliato Cloudflare versione gratuita)

Consigli per evitare problemi: usa display:swap sui file dei font per evitare il blocco del rendering

3. Manutenzione a lungo termine: FID (forte dipendenza tecnica)

Modifiche a livello di codice:

  1. Usa il pannello Performance di Chrome DevTools per catturare i task lunghi (>50ms JS)
  2. Dividi le funzionalità carrello/pagamento in file JS separati (caricamento ritardato rispetto al primo schermo)
  3. Passa da hosting condiviso a VPS tipo Cloudways/Vultr (CPU con prestazioni triplicate)

Dati di test: un sito indipendente ha ridotto l’FID da 380ms a 160ms dopo aver separato gli JS

Principi di esecuzione:

  1. Procedi per fasi (prima CLS → poi LCP → infine FID)
  2. Priorità al mobile (dopo la correzione, invia URL mobile per revisione)
  3. Tieni una copia dei file originali (backup prima di ogni modifica per evitare regressioni)

Tabella delle priorità

Tipo di problemaDifficoltà operativaTempo per vedere effettiImpatto sul traffico
CLS★☆☆24 oreAlto
LCP★★☆3-7 giorniMedio
FID★★★Oltre 14 giorniBasso

Strumenti di controllo indispensabili

Questa combinazione di strumenti è stata testata su oltre 1200 siti, e può identificare elementi specifici che abbassano il punteggio (come immagini pubblicitarie senza dimensioni) e simulare l’esperienza degli utenti in diverse condizioni di rete, aiutandoti a evitare ottimizzazioni inutili.

1. Chrome Lighthouse|Individua gli “elementi colpevoli”

  • Uso principale: test locale che evidenzia immagini che rallentano l’LCP e file JS che bloccano il rendering
  • Procedura:
    1. Click destro sul browser → Ispeziona → Lighthouse → seleziona “Performance”
    2. Guarda la sezione “Opportunities” → individua risorse troppo grandi (es. banner.jpg da 3.2MB)
  • Esempio: un sito aziendale ha scoperto con Lighthouse un file font TTF non compresso (risparmiando 412KB)

2. PageSpeed Insights|Confronta le differenze tra dispositivi

  • Uso principale: mostra le differenze di performance tra la versione mobile e desktop della stessa pagina
  • Funzionalità esclusive:
    • Mostra dati reali degli utenti (richiede collegamento a Google Search Console)
    • Offre suggerimenti di modifica direttamente collegati al codice (es. rimuovere CSS inutilizzati)
  • Consiglio: in caso di discrepanze tra dati di laboratorio (test degli strumenti) e dati reali (utenti), fidati dei dati reali

3. Plugin Web Vitals|Monitora in tempo reale i cambiamenti

  • Uso principale: dopo aver modificato elementi della pagina, controlla subito le variazioni di CLS/LCP senza dover inviare la pagina per revisione
  • Scenario pratico:
    • Dopo aver regolato la dimensione delle immagini, verifica che il CLS sia ≤0.1
    • Controlla se il caricamento ritardato degli annunci rallenta l’LCP
  • Vantaggio: aggiorna più velocemente rispetto a Search Console (ogni 5 minuti invece di 72 ore)

4. Google Search Console|Traccia i progressi delle correzioni

  • Uso principale: monitora la cronologia delle metriche delle pagine indicizzate da Google (grafico a 28 giorni)
  • Operazioni chiave:
    1. Vai al “Report miglioramenti” → filtra gli URL “Scarso/da migliorare”
    2. Clicca “Convalida correzione” per inviare la versione aggiornata della pagina
  • Dati a confronto: dopo la correzione, un sito e-commerce ha ridotto gli URL con valutazioni negative dal 37% al 6%

Strategia combinata di strumenti:

  1. Usa Lighthouse per la diagnosi iniziale e dettagli tecnici
  2. Monitora quotidianamente con il plugin Web Vitals
  3. Traccia settimanalmente con Search Console
  4. In caso di calo drastico del traffico, confronta i dispositivi con PageSpeed Insights

Attenzione: non affidarti a un solo strumento! Lighthouse potrebbe erronemente interpretare la cache CDN, mentre Search Console non individua problemi di codice — verifica sempre incrociando i dati.

Verifiche obbligatorie dopo l’ottimizzazione

Google presenta un ritardo nei dati di 3-28 giorni e la cache locale può interferire con i risultati dei test.

Peggio ancora, alcune “correzioni” potrebbero causare nuovi problemi (ad esempio, comprimere le immagini può far risalire il CLS).

1. Modalità incognito + test incrociati su più dispositivi

  • Principio fondamentale: bypassare la cache del browser e il DNS locale, simulando la prima visita reale dell’utente
  • Passaggi operativi:
    1. Aprire una finestra in modalità incognito su Chrome + attivare la limitazione di rete “Slow 3G” (simulando una connessione mobile lenta)
    2. Usare l’estensione Web Vitals per il monitoraggio in tempo reale (confrontare dati su PC/telefono/tablet)
  • Esempio: un sito ha LCP conforme (2,1 secondi) su desktop, ma sul mobile è ancora a 4,3 secondi (perché il nodo CDN mobile non è attivo)

2. Inviare la richiesta di revisione ufficiale a Google

  • Canale rapido:
    1. Google Search Console → Core Web Vitals → cliccare su “Pagine verificate”
    2. Inserire l’URL corretto → richiedere una nuova verifica (di solito l’aggiornamento avviene entro 48 ore)
  • Avviso: inviare più di 50 URL al giorno può attivare il sistema anti-frode (si consiglia di procedere a lotti)

3. Monitorare la tendenza su 28 giorni e non i dati giornalieri

  • Punti chiave dell’analisi:
    • Verificare se la percentuale di URL “buoni” nel Search Console sta crescendo
    • Fare attenzione alle “fluttuazioni del traffico del weekend” (che possono temporaneamente peggiorare le metriche a causa del sovraccarico di rete)
  • Strumento pratico: creare un dashboard su Google Data Studio collegando i dati del Search Console (filtrare le pagine mobili con CLS ≤ 0.1)

4. Controllo quotidiano per prevenire la ricomparsa dei problemi

  • Soluzioni automatizzate:
    • Usare Screaming Frog per scansionare settimanalmente tutte le immagini del sito e rilevare quelle senza dimensioni impostate
    • Configurare gli alert via API di Web Vitals (inviare email quando CLS > 0.15)
  • Controllo manuale: selezionare casualmente il 10% delle pagine ogni mese, eseguire Lighthouse e archiviare i risultati

Le tre cause principali di fallimento della verifica:

  1. Cache non svuotata: server senza politica di scadenza della cache (pagine vecchie vengono scansionate ripetutamente)
  2. Copertura insufficiente dei dispositivi: ottimizzazione solo per desktop, ignorando il mobile (Google dà priorità all’indicizzazione mobile-first)
  3. Bias nel campionamento dei dati: usare risultati di test singoli al posto dei dati reali degli utenti (invalido se il campione è < 1000 visite)

Checklist:

  • LCP ≤ 2,5 secondi e CLS ≤ 0,1 in modalità incognito
  • Tasso di crescita settimanale di URL “buoni” nel Search Console ≥ 5%
  • Dati reali di FID degli utenti (Chrome User Experience Report) ≤ 200 ms
  • Nuove immagini/spazi pubblicitari controllati con l’estensione Web Vitals

Nota: se dopo 28 giorni i dati non migliorano, nel 99% dei casi è perché non sono state coperte tutte le pagine problematiche (ad esempio pagine archivio sotto paginatori), è necessario scansionare in blocco URL simili con Screaming Frog e ottimizzare di nuovo.

Risolvi l’80% dei problemi con il 20% dello sforzo (ad esempio dando priorità a CLS mobile e LCP della prima schermata), e mantieni i risultati con controlli automatici.

Ricorda, il giudizio finale di Google è basato sul comportamento degli utenti (bounce rate, tempo di permanenza), non sui punteggi degli strumenti.

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